tag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post1986981855470783858..comments2023-06-01T17:09:00.513+02:00Comments on I Viaggiatori Ignoranti: Piero Zuccheretti, il ragazzo dimenticato di via RasellaFabio Casalinihttp://www.blogger.com/profile/05827413675560423812noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-77159907157005361202018-02-10T07:57:27.010+01:002018-02-10T07:57:27.010+01:00Buongiorno Salvatore, mi scusi per il ritardo con ...Buongiorno Salvatore, mi scusi per il ritardo con il quale rispondo.<br />Prima di tutto grazie per il prezioso e documentato commento.<br />Essendo uno dei pochi che scaricò dall'archivio della Camera tutto il materiale inerente l'armadio della vergogna, ed uno dei rarissimi casi di persona che ne scrive e parla abbondantemente, vorrei che non passasse l'idea o il concetto che questo articolo, come altri, abbiano esclusivamente l'obiettivo di riabilitare qualcuno.<br />Come scritto in articoli su Rauff, Mengele ed altri, troppe poche corde penzolarono a Norimberga. <br />La maggior parte dei nostri articolo sul novecento vertono su fatti di incredibile disumanità, da Marzabotto a Sant'Anna di Stazzema, raccontati, anche, grazie al materiale inserito nell'archivio di cui sopra. <br />Lo scopo del presente articolo fu quello di narrare il fatto che Priebke fu gentilmente accolto in seno alla chiesa cattolica, fatto che permise all'uomo di fuggire nei paesi pronti ad accogliere i gerarchi nazisti in seguito alla fine del secondo conflitto mondiale. <br />Riporto: "Vera o falsa che sia la foto, Zuccheretti non sarà mai riconosciuto come caduto in combattimento, come vorrebbe Fabio Casalini, per il semplice motivo che non lo fu. Zuccheretti non era un combattente". Se posso, lei stesso fornisce accurata risposta qualche riga sotto (cito) " «Col senno di poi, è facile dire che Piero Zuccheretti avrebbe dovuto essere non solo riconosciuto, ma rivendicato, come un'altra delle tante vittime, sia pure indirette, della guerra e dell'occupazione tedesca...".<br />Quando si parla di innocenti non esiste una "parte". Tutti andrebbero ricordati: i bimbi di Sant'Anna di Stazzema, gli innocenti di Monte Sole, i trucidati di Meina, i dispersi su ogni campo di battaglia. <br />Riporto dal suo commento: "Inoltre non è vero che la Corte d'Appello nel 2003, e poi la Cassazione nel 2007, abbiano basato sulla sola "testimonianza" di Carlo Gentile la condanna a Feltri, al giornalista Chiocci e alla casa editrice de "Il Giornale".<br />Ora riporto dal mio articolo: "Nell'estate dello stesso anno Bentivegna ottenne 31 fotogrammi scattati da un fotografo tedesco nei minuti successivi all'attentato. Le fotografie insieme alla testimonianza del ricercatore italiano Carlo Gentile, che concludeva affermando che era del tutto improbabile che la fotografia fosse stata scattata in via Rasella poiché all'epoca dell'attentato non esisteva alcun marciapiede in quella via, indussero la Corte d'Appello, 14 maggio del 2003, a condannare la direzione del Giornale per diffamazione. Sentenza confermata dalla Corte di Cassazione il 23 maggio del 2007".<br />Non ho detto che fu la "sola testimonianza" di Carlo Gentile, ma "insieme a quella". Ritengo ci sia una differenza tra la sua affermazione e quanto da me scritto nell'articolo.<br />Nella prima edizione del suo libro di memorie Achtung Banditen! (1983), Bentivegna scrive in una nota: «La propaganda nemica diffuse la voce che civili, residenti o di passaggio, erano stati coinvolti nell'azione di via Rasella. Non risulta, dalle fonti storiche consultate, che in via Rasella vi siano stati caduti civili". Gian Paolo Pelizzaro definisce «falso» quanto affermato da Bentivegna in entrambe le edizioni del libro, in quanto all'Anagrafe di Roma sono regolarmente custoditi sia la scheda anagrafica di Zuccheretti (con la data di morte indicata nel 23 marzo 1944 e la causa attribuita a scoppio di bomba in via Rasella), sia l'atto di morte. (Questo lo trova anche su wikipedia).<br /><br />Fabio Casalini<br /><br /><br />Fabio Casalinihttps://www.blogger.com/profile/05827413675560423812noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-47164459999934701782018-02-09T12:58:02.833+01:002018-02-09T12:58:02.833+01:00(Continuazione del commento precedente). Comunque,...(Continuazione del commento precedente). Comunque, la falsità della foto era solo uno degli elementi che indussero i giudici a disporre un risarcimento danni a favore di Bentivegna. Se anche la foto fosse stata giudicata autentica, la campagna di stampa condotta da "Il Tempo" e "Il Giornale" contro Bentivegna sarebbe stata comunque condannata per tutti gli altri motivi elencati nelle sentenze del 2003 e del 2007. Campagna, ricordiamolo, condotta durante lo svolgimento del processo Priebke, e in favore di quest'ultimo.<br /><br />Vera o falsa che sia la foto, Zuccheretti non sarà mai riconosciuto come "caduto in combattimento", come vorrebbe Fabio Casalini, per il semplice motivo che non lo fu. Zuccheretti non era un combattente, come lo era invece il partigiano dodicenne Ugo Forno, ucciso dai nazisti il 5 giugno 1944. Zuccheretti fu una vittima civile accidentale di un'azione di guerra partigiana, condotta contro l'esercito nazista che nel 1944 occupava Roma e che durante l'occupazione, prima e dopo via Rasella, si rese responsabile di innumerevoli crimini e atrocità contro i civili. L'elenco sarebbe lunghissimo: ricordiamo per esempio il rastrellamento del ghetto e la deportazione ad Auschwitz di più di mille ebrei (uomini, donne e bambini) il 16 ottobre 1943, e l'uccisione di Teresa Gullace il 3 marzo del 1944. Durante tutta l'occupazione di Roma furono deportati nei campi di sterminio 281 bambini, e non ne tornò vivo neanche uno. Vittime non accidentali, come Zuccheretti, bensì deliberate; uccise dai camerati di quello stesso Priebke, la cui memoria in tanti hanno cercato invano di riabilitare gettando fango sui partigiani.<br /><br />Circa il tragico destino di Zuccheretti, lo storico Alessandro Portelli ha commentato: «Col senno di poi, è facile dire che Piero Zuccheretti avrebbe dovuto essere non solo riconosciuto, ma rivendicato, come un'altra delle tante vittime, sia pure indirette, della guerra e dell'occupazione tedesca [...]; che l'Italia antifascista avrebbe dovuto intitolargli lapidi e strade. Ma allora si sarebbe dovuto non solo ammettere, ma proclamare, che la resistenza era stata una guerra, con le sue conseguenze indesiderate, persino con i suoi errori. Ma per poterlo fare ci sarebbe voluta un'altra egemonia, un altro contesto politico; in piena guerra fredda, con il fronte antifascista diviso, la resistenza sotto attacco, le discriminazioni ai comunisti e i processi ai partigiani, una cosa del genere era forse impensabile».salvatore taliahttps://www.blogger.com/profile/03775198100772321459noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-36750380817574202312018-02-09T12:56:37.901+01:002018-02-09T12:56:37.901+01:00L'articolo contiene varie inesattezze.
Per es...L'articolo contiene varie inesattezze.<br /><br />Per esempio, non è vero che Bentivegna e De Simone abbiano chiamato Zuccheretti "Piero Zuccarini". Nel libro "Operazione via Rasella" (Editori Riuniti, Roma 1996) il cognome del bambino è sempre scritto correttamente Zuccheretti.<br /><br />Inoltre non è vero che la Corte d'Appello nel 2003, e poi la Cassazione nel 2007, abbiano basato sulla sola "testimonianza" di Carlo Gentile la condanna a Feltri, al giornalista Chiocci e alla casa editrice de "Il Giornale". (Per inciso, si trattava di un processo civile per danni e non di una "condanna per diffamazione"; inoltre quella di Gentile non era una testimonianza resa in udienza, bensì un documento acquisito agli atti).<br /><br />In realtà (cito dalla voce di Wikipedia dedicata a Piero Zuccheretti) i giudici condannarono Feltri, Chiocci e la Società Europea di Edizioni S.p.A a pagare a Bentivegna la somma di Euro 45.000,00 a titolo di risarcimento danni per "una serie di affermazioni ritenute false e lesive dell'onorabilità di Bentivegna; in particolare: la foto del cadavere di Zuccheretti fu giudicata falsa; i soldati del Polizeiregiment "Bozen" non erano affatto disarmati e non è vero che avessero tutti la cittadinanza italiana; i caduti civili per l'attacco partigiano furono due e non sette; l'accusa della mancata presentazione era falsa. La Corte qualificò inoltre l'attacco partigiano come un legittimo atto di guerra contro un nemico straniero, e condannò la parificazione morale tra partigiani e nazisti e in particolare l'equiparazione tra Priebke e Bentivegna, in quanto gravemente lesiva dell'onorabilità personale e politica di quest'ultimo".<br /><br />Va detto che l'originale della foto non è mai saltato fuori. Se la foto è vera, come mai Feltri e "Il Giornale" non hanno prodotto il fotogramma originale nel processo, accompagnandolo magari con una perizia che ne attestasse l'autenticità? Non hanno nemmeno chiarito in modo convincente come si fossero procurati quella foto: le versioni sulla sua provenienza sono vaghe e contraddittorie.<br /><br />Non sarebbe male ricordare (cito sempre da Wikipedia) che nel suo ultimo libro, "Senza fare di necessità virtù" (Einaudi 2011), Bentivegna apporta ulteriori elementi contro l'autenticità della foto. Secondo Bentivegna, che menziona al riguardo una perizia redatta nel 1997 dal dott. Vero Vagnozzi (consulente di balistica forense presso il Tribunale di Roma), «l'adolescente, vittima delle esplosioni, doveva verosimilmente trovarsi in prossimità dell'ordigno a una distanza di qualche metro dal punto di scoppio, com'era desumibile dalla smembratura del corpo e dalle tracce di bruciatura sui capelli». Immediatamente dopo lo scoppio della bomba fatta esplodere dai gappisti vi furono parecchie altre esplosioni, dovute alle bombe a mano che i soldati del "Bozen" portavano attaccate alla cintola. Conclude Bentivegna: «Figurarsi, dunque, se dopo tante esplosioni di quel tipo potessero essere mantenute quelle incredibili condizioni di conservazione fisiognomica di una parte del capo del povero Zuccheretti. L'immagine pubblicata da "Il Giornale" e da "Il Tempo" era dunque un evidente falso».salvatore taliahttps://www.blogger.com/profile/03775198100772321459noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-68753833043906840222017-08-05T19:26:18.678+02:002017-08-05T19:26:18.678+02:00Purtroppo la famosa equazione, il nemico del mio n...Purtroppo la famosa equazione, il nemico del mio nemico è un mio amico, ha sempre trovato ottimi seguaci.<br />La chiesa cattolica non fu esente dall'applicarla per paura dell'avanzata rossa, materialista e atea.<br />FabioFabio Casalinihttps://www.blogger.com/profile/05827413675560423812noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-66952773784661677562017-08-03T15:56:22.178+02:002017-08-03T15:56:22.178+02:00mi sembra un'equazione matematica accettabile,...mi sembra un'equazione matematica accettabile, i tedeschi erano nemici degli storici nemici della Chiesa Cattolica, Ebrei e Massoni (alcuni di questi figurano fra le vittime delle Ardeatine) perché non aiutarli allora? Atto infame? certamente, ma non meno infame di chi aiuta qualsiasi assassino terrorista a trovare rifugio e protezione. Gli autori di molte stragi del dopoguerra sono sfuggiti alla giustizia grazie ad aiuti e coperture. Forse alle volte anche in buona fede, ma spesso in semplice complicità. Anche i nostri criminali di guerra Etiopia, Somalia, Albania, Grecia, Libia, Jugoslavia, Russia....sono quasi tutti sfuggiti alla giustizia. Chi e perché li ha aiutati?Capt.Morganhttps://www.blogger.com/profile/10962194304361189290noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-91922605458877604802017-07-31T18:33:26.144+02:002017-07-31T18:33:26.144+02:00Anonimo del 31/07/2017 ore 17:08, è un articolo ri...Anonimo del 31/07/2017 ore 17:08, è un articolo riferito ad un preciso evento storico e a determinati personaggi citati nello scritto stesso. Se vogliamo discutere di altri eventi possiamo incontrarci su articoli generalisti ma non su un singolo evento. Qui le colpe dei cattolici di Termeno (e non solo) sono chiari <br /><br />FabioFabio Casalinihttps://www.blogger.com/profile/05827413675560423812noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-53805220653172577092017-07-31T17:08:55.344+02:002017-07-31T17:08:55.344+02:00Qui sembra che la chiesa abbia aiutato solo i nazi...Qui sembra che la chiesa abbia aiutato solo i nazisti. Nelle varie successioni delle vicende belliche, la Chiesa ha aiutato tutti, ebrei, partigiani, fascisti e comunisti. Una per tutte: alla fine della guerra, per non essere catturato ed internato in campo di concentramento, Togliatti, vestito da prete, era rifugiato in un istituto salesiano di Torino e recitava il breviario con gli altri sacerdoti, salvo poi dimenticarsene in tempo di pace.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-21675480410629171522017-04-03T07:31:14.940+02:002017-04-03T07:31:14.940+02:00Grazie a te Giovanni d'essere spesso presente ...Grazie a te Giovanni d'essere spesso presente in queste pagine.<br />FabioFabio Casalinihttps://www.blogger.com/profile/05827413675560423812noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-27776824260515027602017-04-03T07:30:42.662+02:002017-04-03T07:30:42.662+02:00Grazie Simo.
Alla fine sono qui per divulgare il p...Grazie Simo.<br />Alla fine sono qui per divulgare il poco noto e per creare emozioni e riflessioni sul nostro passato.<br />Molti preferiscono dimenticare o non raccontare.<br />Io no, ho deciso di raccontare tutto quello che mi risulta possibile!<br />FabioFabio Casalinihttps://www.blogger.com/profile/05827413675560423812noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-90611228520788874042017-04-03T07:28:57.027+02:002017-04-03T07:28:57.027+02:00Poche parole da aggiungere.
Grazie per ricordare.
...Poche parole da aggiungere.<br />Grazie per ricordare.<br />GiovanniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4443539152178351021.post-60628708647515039092017-04-03T02:03:00.609+02:002017-04-03T02:03:00.609+02:00Senza parole... la legittimazione e l'appoggio...Senza parole... la legittimazione e l'appoggio della chiesa ad un assassino... e il non riconoscimento di una vittima.... la foto distrugge... davanti al potere la vita umana non vale nulla.....<br />Preziosa ogni tua parola X una valanga di riflessioni... grazie....SimoAnonymousnoreply@blogger.com